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Queste pagine (incorniciate in marrone) sono pensate per persone con interessi più generali nelle radio d'epoca. Queste pagine sono ancora in fase di sviluppo, ma sei libero di cliccare su qualsiasi immagine e/o collegamento. Suggeriamo, tuttavia, di iniziare coi pulsanti blu di informazioni. Le pagine incorniciate di verde, che comprendono "Forum", "Documenti", etc. sono di particolare interesse per collezionisti e per persone con interessi più profondi nell'intero campo della tecnologia della radio.
Radio interessanti
Radio ante litteram
Il primo strumento effettivamente funzionante che utilizzava la corrente elettrica fu il telegrafo di Morse del 1835 - uno dei primi passi verso le telecomunicazioni. A partire dal 1855 l'abate piemontese Giovanni Caselli riuscì persino a trasmettere immagini, usando il suo pantelegrafo (un precursore degli attuali fax). Anche se si era cercato di sviluppare i motori elettrici sin dal 1832, ci vollero alcuni decenni (grazie al motore elettrico asincrono del piemontese Galileo Ferraris nel 1888, successivamente brevettato e industrializzato da Tesla) affinché si evolvessero in strumenti di pratico utilizzo. Quasi contemporaneamente vennero alla luce il telefono (inventato nel 1849 dal fiorentino autodidatta Antonio Meucci ed altri, ma brevettato e perfezionato nel 1876 da Alexander Graham Bell) e le prime efficienti lampadine (nel 1878 Swan e nel 1879 Edison; quest'ultimo acquisì nel 1896 dal geniale inventore udinese Arturo Malignani il brevetto per la veloce produzione in serie del vuoto nelle lampade ad incandescenza, tutt'oggi utilizzato dai produttori di lampade in tutto il mondo).

A partire dal 1890 ci furono i primi tentativi di produrre e ricevere deliberatamente onde radio. In questo campo i contributi più importanti si devono a Guglielmo Marconi, il cui operato permise, dal 1896 in poi, la telecomunicazione senza fili. Ci furono inoltre molti altri inventori che, comunque, si rivelarono essere fuori strada, come von Lieben (coi suoi relè elettronici, 1906-1910).

Decenni di radioricevitori
Fu Edison che realizzò nel 1877 l'obiettivo di registrare la voce con il fonografo. Seguì il grammofono di Berliner nel 1885. Dopo questi, apparsero per qualche tempo alcune scatole musicali piuttosto costose che utilizzavano batterie, piatti, ecc. Prima di questi apparecchi, si doveva suonare o seguire un concerto dal vivo. Solo con le valvole termoioniche (Fleming 1904, de Forest 1907) fu possibile la trasmissione senza cavo di voce e musica. La radiotrasmissione come la conosciamo oggi nacque nei primi anni '20 e subito fu febbre per la radio. Le radio erano oggetti tecnologici; non era infrequente che venisse prodotta mediante progetti fai-da-te. Non ci volle molto affinché le radio divenissero una parte integrata al resto della casa. Furono rilevanti le gradevoli finiture per far felice la donna di casa e la facilità d'uso (in modo tale che chiunque potesse utilizzarla). Tutti i decenni successivi concepirono delle specifiche caratteristiche e modifiche nella tecnica e nello stile.
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Radio a galena
Ancora oggi è possibile far funzionare alcune radio senza corrente esterna, ossia solamente con l'energia acquisita tramite l'antenna. Non deve sorprendere però che la ricezione è limitata e l'ascolto avviene con cuffie. Val la pena ricordare, comunque, che la ricezione di segnali radio non ebbe inizio con ricevitori a cristalli di galena. Sia i ricevitori radio che le valvole furono inventate intorno al 1907. Comunque le radio erano decisamente molto più costose sia nell'acquisto che nel normale funzionamento, ragion per cui i ricevitori a galena godettero di gran popolarità nei primi anni '20. Per la stessa ragione, vale a dire i costi, molte radio furono assemblate in maniera artigianale.

Radio multifunzione
Orologi tascabili e, successivamente, da polso erano ancora alquanto costosi; l'orologio del campanile non era sempre in vista o non era sempre udibile. Ma si cominciò ad avere un orologio in casa - e presto l'orologio, e qualche volta persino la sveglia, divennero parte integrante della radio. D'altra parte, lo sviluppo tecnico della misurazione del tempo è un argomento alquanto interessante di per sé. Un'altra combinazione di successo fu, quasi inevitabilmente, l'integrazione della radio col giradischi e, poi, col magnetofono. Successivamente vennero integrati mangiacassette e lettori CD. Sulla destra è raffigurata una radio "per dirigenti" degli anni '30: ci sono un calamaio e due penne - una per ciascuno dei firmatari dei contratti -, un orologio integrato e la radio (per ascoltare le notizie sull'economia?). Altre combinazioni successive furono fatte con una macchina fotografica o più recentemente con un telefono portatile.
Radio promozionali e radio per bambini
Fu presto scoperto che la tecnologia radio non si prestava solamente a trasmettere comunicati commerciali: le radio (più precisamente iricevitori) costituirono anche ottimi oggetti promozionali. Questo sviluppo iniziò già nei primi anni Venti, ma seguì due differenti strade in Europa e negli Stati Uniti: le stazioni radio private negli USA erano finanziate con la vendita di spazi pubblicitari, mentre gli enti radiofonici europei patrocinati dai governi non potevano trasmettere comunicati pubblicitari.
Riconoscendo un nuovo mercato, il settore produsse radio accessibili anche per i bambini. Sebbene costruite esplicitamente per l'utilizzo da parte di bambini, queste radio non furono sempre adatte allo scopo prefissato a causa di dettagli del design e della produzione. Ci sono anche radio prodotte specificatamente per essere distribuite per scopi promozionali.
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Radio high-tech e di design
Agli esordi, la radio era una cosa puramente tecnica - spesso di difficile utilizzo. Con rispetto alla sua spesso tempestosa evoluzione a partire dagli anni '20, può essere tracciato un parallelo con lo sviluppo dei personal computer negli anni 70. Inoltre, le radio dovevano adattarsi nell'aspetto alla moda in voga nel periodo. In un periodo nel quale poche persone potevano permettersi un'automobile, la radio divenne uno status symbol, insieme (poi) con altri dispositivi come il frigorifero. Le persone agiate volevano mostrare il loro benessere col possesso di radio stravaganti o di radio con speciali caratteristiche tecniche - o di entrambe.

Radio da viaggio (portatili)
Proprio dagli inizi dell'era della radio, c'era il desiderio di portarsi la radio ai picnic o ad altri eventi sociali. Questa richiesta fu originalmente soddisfatta con alloggiamenti di legno di una certa qual consistenza. Contenevano accumulatori, batterie, circuiti e, naturalmente, l'effettivo ricevitore e l'altoparlante. Già nella metà degli anni venti, le radio cominciarono a venir installate nelle automobili. A quello stadio primitivo, occupavano un sacco di spazio. Questa situazione cambiò solo negli anni '50 quando, grazie ai transistori, sono state raggiunte dimensioni ragionevoli e dimensioni standardizzate per l'installazione.
Radio a transistori
Sebbene l'operato di John Bardeen, Walter Brattain e William Shockley condusse alle prime funzionanti applicazioni tecniche dei transistori sin dalla fine del 1947, ci volle fino al 1954 perché fosse pronta la produzione in serie della radio a transistor. Inizialmente i transistori costavano molto più delle valvole; inoltre, c'erano palesi limiti in riferimento all'essere adatto alle alte frequenze. I due settori in cui le radio a transistori ebbero contemporaneamente successo furono le radio portatili e le autoradio. La ragione di ciò sta nella possibilità di adottare dimensioni molto minori e, soprattutto, le ridottissime richieste di energia: non era più necessario occuparsi del riscaldamento del catodo. Ci vollero ulteriori 10 anni prima che i transistori iniziassero a rimpiazzare le valvole nelle radio di casa.
Tutto su radio e TV
Anche i televisori sono ricevitori radio. Lo sviluppo dei televisori per l'uso quotidiano iniziò verso la metà degli anni Venti, ma fino al secondo dopoguerra - almeno in Europa - la TV non raggiunse una quota di mercato degna di menzione. Fu con l'avvento della TV a colori negli anni '60 che fece mutare la situazione, rendendo questa tecnologia, nuova nel mercato dell'intrattenimento casalingo, il nuovo status symbol, sopravanzando la radio.
Ma torniamo all'alba dell'era della radio. Allo stadio iniziale si aveva bisogno di molti strumenti aggiuntivi per provare l'esperienza della ricezione via radio. Nella sezione «Collezionare» ne saprai di più sull'argomento e sugli sviluppi dal lato della trasmissione (es.: microfoni). Il GPS ha potuto transformarsi in in un altro soggetto.

Ricevitori dall'utilizzo speciale
I radioamatori hanno a loro disposizione una gamma speciale di frequenza, ma dovevano soddisfare altri requisiti. Furono sviluppate attrezzature speciali sin dall'inizio, per scopi militari, ambasciate, ecc. Ricetrasmettitori, capaci di trasmettere e ricevere, costituiscono il risultato di queste ricerche. Solo molto più tardi vennero altri tipi di ricevitori che consideriamo straordinari ancor'oggi, sebbene sia prevedibile che questa nuova generazione di apparecchiature radio diventeranno l'appoggio principale nei prossimi anni (es.: ricevitori satellitar).

Traduzione: Alessandro De Poi, Italia

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